Il 31 luglio 1922, l’Alleanza del Lavoro proclama lo sciopero nazionale come protesta contro le ripetute violenze fasciste. Mussolini da’ l’ultimatum: cessazione immediata o repressione.
A Parma, la gente dei borghi, al comando di Guido Picelli e dei suoi Arditi del Popolo, insorge difendendo i quartieri popolari dell’Oltretorrente e del Naviglio con trincee e barricate.
Nei cinque giorni di resistenza, poche centinaia di uomini e donne fronteggiano migliaia di fascisti al comando del famigerato ras Italo Balbo, in quella che rimane una testimonianza unica dell’antifascismo della prima ora.